La parola paesaggio nasce ad inizio del 1500 in ambito nord europeo esattamente quando si sviluppa la pittura del paesaggio, duplicando così il significato della parola: paesaggio indica sia ciò che ci circonda nella realtà sia la sua riproduzione. Caspar David Friedrich (1774-1840), pittore tedesco ed esponente dell arte romantica, incarna quella presa di coscienza della consapevolezza contemplativa del paesaggio; la sua pittura è basata su un attenta osservazione dei paesaggi della Germania, soprattutto dei loro effetti di luce (le sue raffigurazione ritraevano sempre momenti particolari come l alba o il tramonto). E dominante il punto di visione panoramica e il senso del sublime espresso nel confronto tra l’individuo e l’immensità della natura. La grande novità introdotta da Friedrich è la presenza umana contemplante. Ne il “Viandante sul mare di nebbia” è rappresentato il solitario che si allontana dalla società umana, una figura classica della letteratura tedesca (più tardi nascerà l idea del passeggiatore urbano). Pochi anni prima di questo quadro avviene la prima ascensione al Monte Bianco. Nel libro “L’invenzione del Monte Bianco”, Philippe Joutard racconta proprio del modo in cui il monte Bianco, che è sempre stato lì, ad un certo punto è stato visto. Prima era un ostacolo lontano che non entrava nella percezione poi divenne un luogo da cui guardare il mondo dall’alto. Nel libro “Le belle contrade. Nascita del paesaggio italiano”, Piero Camporesi (filologo, storico e antropologo) investiga la trattatistica di fine 400 prima metà del 500, dove l Italia è descritta in base alle coltivazioni, alle ricchezze minerarie, alla bellezza delle donne. Si parla di una terra con edifici belli, cibo buono, terreno fertile. Sono bellissimi cataloghi descrittivi del mondo che a metà del 500 lasciano il passo appunto alla componente di contemplazione.
tratto da “Quando si dice PAESAGGIO…”
a cura di Davide Papotti, docente di Geografia Culturale presso l’Università degli Studi di Parma
Foto: Das große Gehege (Ostra-Gehege)
Autore: Caspar David Friedrich
Data: all’incirca 1832
Tecnica: olio su tela
Dimensioni: 73.5×102.5 cm
Ubicazione: Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda